venerdì 25 marzo 2011

LA DATAZIONE TRAMITE TERMOLUMINESCENZA E’ AFFIDABILE AI FINI DELL’AUTENTICAZIONE ?


Il procedimento della termoluminescenza è una tecnica di indagine scientifica che permette di determinare, con limiti accettabili, la data di cottura degli oggetti costituiti da terracotta, affermandosi come un valido metodo per definire l’autenticità o la falsità del manufatto e diventando un valido ausilio per le istituzioni museali e i mercanti d’arte antica.

E’ un procedimento distruttivo perché necessita del prelievo di un campione del peso massimo di dieci grammi che può essere sottoposto a questa prova una sola volta. Il prelievo avviene con un trapano a bassa velocità che forma un foro del diametro e della profondità di 2,5 mm., situato in una zona mai troppo visibile, ma non sempre possibile senza compromettere l’integrità del pezzo, è questo il caso delle ceramiche smaltate e delle porcellane dove un foro comprometterebbe la coperta. E’ anche possibile che il campione venga prelevato in una zona dove è presente un restauro.

Intuita nel 1962, è stata resa pratica e affidabile, con un lavoro, durato molti anni, da parte di due istituti di ricerca: la Research Laboraty Oxford University e il Max Plank Institut Heidelberg.

Si basa sulle caratteristiche fisiche di alcuni materiali contenuti nell’impasto costituente il manufatto ceramico, questi diventano accumulatori dell’energia radioattiva naturale, potenziale che con il passare del tempo, diviene disponibile e alla base di questo esame.

Tre sono i minerali entro l’impasto ceramico che consentono l’esame della termoluminescenza; questi sono: il quarzo, il feldspato e, più raramente, lo zirconio.

Sottoponendo un oggetto costituito da terracotta a un rapido riscaldamento succede che l’energia accumulata nel tempo viene liberata sotto forma di radiazione elettromagnetica. Questo permette di azzerare il potenziale radioattivo accumulato nel periodo precedente all’esposizione alla fonte di calore e iniziare un nuovo accumulo che coincide con il momento della cottura. E’ in questa frase il primo limite della tecnica, anche se ipotesi remota, può avvenire, che un recipiente di epoca antica venga sottoposto a una seconda cottura

L’esame viene effettuato presso laboratori specializzati, prelevando un campione dall’oggetto e sottoponendolo a riscaldamento lineare, di 20° C /al sec, fino a 500° C., durante il quale si assiste all’emissione di impulsi luminosi proporzionali al tempo di accumulo dell’energia radioattiva dal momento dell’ultima cottura. Dal confronto delle emissioni del campione durante il riscaldamento e quelli dello stesso campione dopo essere stato sottoposto a una dose di raggi beta si ottiene un indicazione sulla data di cottura. L’età che viene indicata ha una tolleranza da un minimo del ± 5% sino a un massimo del ± 25%, tolleranze che permettono di dare una risposta certa in termini di autenticità del manufatto. La tolleranza risiede nella quantità di irraggiamento annuo che non è una costante, dipende dal terreno e varia in ogni punto del globo, solo conoscendo quello reale a cui era sottoposto l’oggetto in esame si può avere un dato senza approssimazioni.

Questa analisi si applica a oggetti archeologici e storici realizzati in ceramica, come terracotte, laterizi, porcellane e vetri, ma anche a terre di fusione e resti di focolari.

L’affermarsi di questa analisi ha spinto i falsari a delle contromisure che hanno fatto si che l’analisi con la sola termoluminescenza non sia sempre valido strumento di autenticazione. Questa può essere ingannata da oggetti presenti sul mercato antiquario, sottoposti ad irraggiamento artificiale, dosato con precisione e alternato da trattamenti termici.









IN ACCORDO CON LA LEGGE 22/04/1944 NUMERO 633, CONSOLIDATA NEL 2008, SULLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE, L’INTERO CONTENUTO DI TESTI, IMMAGINI E SUONI PUBBLICATO IN http://maremagnumeu.blogspot.com/ E’ PROPRIETA’ PRIVATA, SALVO QUANDO DIVERSAMENTE SPECIFICATO. NE SONO STRETTAMENTE PROIBITI, LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, E QUALUNQUE ALTRO USO SENZA ESPLICITA AUTORIZZAZIONE. OGNI ABUSO SARA’ PERSEGUITO A NORMA DELLE LEGGI VIGENTI.


mercoledì 23 marzo 2011

ENRICO BRENNA, CRITICO D’ARTE E ARTISTA


Enrico Brenna, nasce nel 1914 a Suna, frazione del comune di Verbania, nella provincia del Verbano Cusio Ossola. Fu scrittore di cose d’arte e un poco artista. E’ l’autore dell’articolo biografia sul pittore Dante Montanari edito dalla La Provincia Azzurra di Novara, nel numero di aprile - maggio del 1975. Direttore della rivista di coltura chiamata Pamphlet , edita a Verbania, Casa editrice Eredi Vercellini. Presenta la rassegna "Prefigurazione: prospettiva del Movimento Nucleare".

Sulla sua opera artistica vedi: Pierre Jorre “Figurazione ovvero Breve storia di Enrico Brenna borghese e pittore” Milano Tipografia U. Allegri 1964

Descrivo e propongo tre opere originali, intitolate: VITELLINI A MONTICELLI e una coppia appartenente alla serie con titolo PROCESSIONE A GAINO IL GIORNO DELLE PALME


VITELLINI A MONTICELLI Disegno originale, realizzato con dei gessetti colorati, su un cartoncino di color nocciola, dimensione 12,2 x 16,7 cm. Al retro manoscritto a inchiostro “Vitellini a Monticelli – 1935 – Enrico Brenna”. Probabilmente si tratta del comune di Monticelli d'Ongina in provincia di Piacenza.


VITELLINI A MONTICELLI Disegno originale
Al retro manoscritto a inchiostro “Vitellini a Monticelli – 1935 – Enrico Brenna”.
Probabilmente si tratta del comune di Monticelli d'Ongina in provincia di Piacenza




PROCESSIONE A GAINO IL GIORNO DELLE PALME Coppia di disegni originali, realizzati con dei gessetti colorati, realizzati su un cartoncino di color nocciola e applicati su carta, dimensione: 5,5 x 6,7 cm e 4 x 5,5 cm. Al retro manoscritto il titolo, una dedica e la firma dell’autore. Gaino è una delle frazioni più popolose del comune di Toscolano - Maderno, in provincia di Brescia.


PROCESSIONE A GAINO IL GIORNO DELLE PALME disegno originale,
Al retro manoscritto il titolo, una dedica e la firma dell’autore. Gaino è una delle frazioni più popolose del comune di Toscolano - Maderno, in provincia di Brescia.

PROCESSIONE A GAINO IL GIORNO DELLE PALME disegno originale 
Al retro manoscritto il titolo, una dedica e la firma dell’autore.
Gaino è una delle frazioni più popolose del comune di Toscolano - Maderno, in provincia di Brescia.

PROCESSIONE A GAINO IL GIORNO DELLE PALME disegno originale 
Retro manoscritto il titolo, una dedica e la firma dell’autore.
Gaino è una delle frazioni più popolose del comune di Toscolano - Maderno, in provincia di Brescia.





IN ACCORDO CON LA LEGGE 22/04/1944 NUMERO 633, CONSOLIDATA NEL 2008, SULLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE, L’INTERO CONTENUTO DI TESTI, IMMAGINI E SUONI PUBBLICATO IN http://maremagnumeu.blogspot.com/ E’ PROPRIETA’ PRIVATA, SALVO QUANDO DIVERSAMENTE SPECIFICATO. NE SONO STRETTAMENTE PROIBITI, LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, E QUALUNQUE ALTRO USO SENZA ESPLICITA AUTORIZZAZIONE. OGNI ABUSO SARA’ PERSEGUITO A NORMA DELLE LEGGI VIGENTI.

sabato 19 marzo 2011

Mario Borsa LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI




Antiporta e frontespizio del libro di  Mario Borsa intitolato  LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI



Mario Borsa LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI Duecentotrenta illustrazioni Venti tavole Quattro tricromie Milano, Ulrico Hoepli, senza data (1924) in 4° ( 30,5 x 21.5 cm ) pagine XV,1nn,356 230 illustrazioni nel testo in bianco e nero 20 tavole in bianco e nero protette da velina 4 tavole a colori applicate su cartoncino protette da velina Legatura editoriale con ricche impressioni e borchie metalliche ai piatti definita dal Ceresoli “splendida legatura ad imitazione dei lavori quattrocenteschi“

Piatto anteriore del libro di Mario Borsa intitolato LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI


Il libro, ricercato e nella rara edizione originale con legatura di lusso, si apre con la prefazione dell’autore, dove si legge “ Così è nato questo libro, dall’amore per la caccia e per i racconti i caccia “ e “ Buona parte delle ordinanze di caccia viscontee e sforzesche, come delle lettere e dei documenti dell’epoca che ho riportato sono inediti, non tutti gli editti degli spagnoli e degli austriaci sulla caccia, da me citati, sono pubblicati  … Inediti sono pure i reclami, le suppliche, le relazioni, i processi, i provvedimenti finanziari,  ecc. “.



Frontespizio del libro di Mario Borsa intitolato LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI

L'opera è divisa in capitoli che trattano della caccia durante sette periodi: Le origini, Il medioevo, I Visconti, Gli Sforza, Gli Spagnuoli, ( Spagnoli sic ) Gli Austriaci, Ai giorni nostri.

Le numerose illustrazioni propongono quadri, disegni, incisioni, miniature e opere varie tutte inerenti al soggetto caccia. Sono riprodotte alcune illustrazioni tratte dalla cacce fantastiche dello Stradano. Altre immagini sono relative ai oggetti usati per la caccia, come punte di freccia silicee e balestre.



Esempio delle illustrazioni stampate nel libro di Mario Borsa intitolato LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI  


" La caccia dell'orso con l'armaturra " Illustrazione tratta dalle " cacce fantastiche dello Stradano" stampata nel libro di Mario Borsa intitolato LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI  


Molte pagine trattano della Falconeria, a pagina 62 si legge “ Il Giulini ci dice che i milanesi cacciavano con falcone perfino in città!  …Le castellane uscivano in pubblico tenendo il falco sul pugno elegantemente inguantato. I cavalieri se lo portavano dietro in guerra e lo davano in consegna al loro scudiero. I Vescovi salivano con esso sull’altare deponendolo accanto al Vangelo “




Esempio delle illustrazioni sulla falconeria stampate nel libro di Mario Borsa intitolato LA CACCIA NEL MILANESE DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI  


Documenta le cacce che si svolsero nelle valli del Ticino, dell'Adda, del lodigiano, in Brianza, a Morimondo, a Pavia nel maniero di Mirabello entro il parco, a Binasco. Abbiategrasso, Bereguardo, Vigevano, La Bicocca, nel Parco di Monza, a Cà del Bosco Baracca a Besate, sul lago di Pusiano e in molte altre località. Tutte basandosi su materiale d'archivio, per l’epoca, in gran parte inedito.

Cfr. Catalogo Hoepli,563 - Ceresoli,109 “Edizione originale, artistica, con la riproduzione di tavv. e figg. di opere antiche sulla caccia e di miniature tratte da mss. inediti di antiche opere italiane sullo stesso argomento. Opera documentaria di interesse storico venatorio”. Volume che si presenta con differenti tipi di legature editoriali: in brossura, in pergamena, ma che mai ci era dato di trovare con questa splendida legatura ad imitazione dei lavori quattrocenteschi.















IN ACCORDO CON LA LEGGE 22/04/1944 NUMERO 633, CONSOLIDATA NEL 2008, SULLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE, L’INTERO CONTENUTO DI TESTI, IMMAGINI E SUONI PUBBLICATO IN http://maremagnumeu.blogspot.com/ E’ PROPRIETA’ PRIVATA, SALVO QUANDO DIVERSAMENTE SPECIFICATO. NE SONO STRETTAMENTE PROIBITI, LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, E QUALUNQUE ALTRO USO SENZA ESPLICITA AUTORIZZAZIONE. OGNI ABUSO SARA’ PERSEGUITO A NORMA DELLE LEGGI VIGENTI.

sabato 12 marzo 2011

UN LIBRO PER BAMBINI FIGURATO DA ALDO MAZZA DI DIFFICILE IDENTIFICAZIONE

UN LIBRO PER BAMBINI FIGURATO DA ALDO MAZZA DI DIFFICILE IDENTIFICAZIONE - Il libro, scritto da Mark Twain, è intitolato Il principe e il mendico “, stampato dall’Istituto Editoriale italiano, è il numero venti della collana la “Biblioteca dei Ragazzi“.

Presenta tre tavole a colori, disegnate da Aldo Mazza, applicate su cartoncino di color rosso, intitolate: “Il principe e il mendico“, di 10,7 x 7,7 cm, “Il principe sullo strame, il mendico sul trono“, 10,7 x 7,7 cm, e “ Il pranzo del Mendico in veste da Principe”, stampata in ovale, si foglio di 9,5 x 8 cm.


Aldo Mazza, Milano 1880 – Gavirate, Varese 1964, pittore e affermato ritrattista, anche se la sua fama resta soprattutto legata alla sua abilità di illustratore e caricaturista.

Per approfondimenti:






Il libro appartiene alla collezione la “Biblioteca dei Ragazzi” stampata, a partire dal 1913, a Milano, dall’Istituto Editoriale Italiano. Composta da quaranta volumi di letteratura amena e divagazione, destinati a bambini dai nove ai quindici anni. Ha pubblicato autori per l’infanzia stranieri e italiani, è in questa collezione che appare, per la prima volta, in italiano, “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie“ di Lewis Caroll, il numero cinque della collana, con illustrazioni di Riccardo Salvadori.

Editi in 16° ( 18 x 12 cm ), rilegati in tutta tela di color bianco o verde, con sovracoperta, la copertina anteriore è impressa con l’autore, il titolo e dei gigli, in oro nella versione rilegata in tessuto bianco e in bianco nella versione rilegata in tessuto verde. Il taglio superiore è di color rosso. Edizioni riccamente decorate, presentano guardie figurate, illustrazioni e fregi realizzati da Duilio Cambellotti, a lui si deve anche illustrazione della raccolta di novelle, di ambientazione araba, composte da vari autori e intitolate “ Mille e una Notte “. Altri illustratori che collaborarono con questa impresa editoriale furono: Attilo Mussino illustra il primo volume della collana, intitolato le “Fiabe” di C. H. Andersen; con la traduzione di C. Zancan; Gustavino, Alberto Mazza, Enrico Sacchetti illustra “Le astuzie sottilissime di Bertoldo“, di G.C. della Croce, il numero sei della collana, le “Novelle di Natale“, di Charles Dickens, il numero nove della collana, il “Don Chisciotte della Mancia”, di Cervantes, con traduzione di Bartolomeo Gamba, il numero tre della collana, “Il libro degli animali”, di Alba Cinzia, il numero trentaquattro della collana, “Le metamorfosi di Tom”, di C. Kinglsey, il numero quindici della collana, “I piaceri e i dispiaceri di Trottapiano”, di Luciano Zuccoli, il numero venticinque della collana, “Storia di otto bestie e di una bambola”, di Lemonnier, il numero diciannove della collana, Riccardo Salvadori illustra “Il libro della poesia”, di Luigi Siciliani, il numero trentasei della collana, “Robinson Crusoe”, di Daniel De Foe, il numero quattro della collana, Aleandro Terzi illustra “Viceversa”, di F. Anstey, con traduzione di F. Bianchi, il numero due della collana, Ugo Valeri illustra “Il libro delle novelle” il numero trentacinque della collana.




Il principe e il mendico“ tavola di Aldo Mazza tratta da Il libro, scritto da Mark Twain, è intitolato Il principe e il mendico “, stampato dall’Istituto Editoriale italiano, è il numero venti della collana la “Biblioteca dei Ragazzi“




Rilegatura editoriale in tessuto bianco del libro scritto da Mark Twain  intitolato Il principe e il mendico “, stampato dall’Istituto Editoriale italiano, è il numero venti della collana la “Biblioteca dei Ragazzi“






IN ACCORDO CON LA LEGGE 22/04/1944 NUMERO 633, CONSOLIDATA NEL 2008, SULLA PROPORUETA INTELLETTUALE, L’INTERO CONTENUTO DI TESTI, IMMAGINI E SUONI PUBBLICATO IN http://maremagnumeu.blogspot.com/ E’ PROPRIETA’ PRIVATA, SALVO QUANDO DIVERSAMENTE SPECIFICATO. NE SONO STRETTAMENTE PROIBITI, LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, E QUALUNQUE ALTRO USO SENZA ESPLICITA AUTORIZZAZIONE. OGNI ABUSO SARA’ PERSEGUITO A NORMA DELLE LEGGI VIGENTI.