giovedì 30 giugno 2011

“ LE HAYDINE “ DEL COMASCO GIUSEPPE CARPANI E IL PLAGIO DELL’OPERA REALIZZATO DA STENDHAL


( Prima edizione Musica ) Giuseppe Carpani LE HAYDINE OVVERO LETTERE SU LA VITA E LE OPERE DEL CELEBRE MAESTRO GIUSEPPE HAYDN Dedicate al R. Conservatorio di musica di Milano Milano Da Candido Buccinelli Stampatore Cartaro 1812 in 16° ( 19,3 x 12.3 cm ) ppgg VIII,302 Antiporta con ritratto in ovale di Joseph Haydn, protetto da velina 2 tavole con “ Contorni delle medaglie accennate nella lettera XV. Pag 250 “ Rilegatura coeva






Giuseppe Carpani, scrittore, librettista e autore di molteplici traduzioni di testi di opere di autori francesi e tedeschi. Nasce nella frazione di Vill'albese, del comune di Albavilla, in provincia di Como.

Fra i suoi libretti più noti: “Camilla, ossia Il sotterraneo” dramma semiserio, “Il principe invisibile” dramma giocoso, “La morte di Cleopatra”, “Nina o sia La pazza per amore” con musica di Giovanni Paisiello, “Gli antiquari in Palmira” e “L'uniforme”.

Grande estimatore del compositore e pianista Franz Joseph Haydn, austriaco, uno dei musicisti più importanti del tempo, la cui opera impose, fra l’altro, il quartetto d'archi, un gruppo strumentale e una composizione musicale composta per due violini, una viola e un violoncello.

Il Carpani fu il traduttore, con il titolo “La Creazione”, del Die Schöpfung, l’oratorio, scritto in lingua tedesca, da Franz Joseph Haydn, composto tra il 1796 e il 1798, ispirato alla Creazione del Mondo come viene descritta nella Genesi.

L'oratorio è una composizione musicale d'ispirazione religiosa, non liturgica, con trama compiuta, presentata in forma narrativa, ma senza rappresentazione scenica, mimica e personaggi in costume.

Questo lavoro fu celebrato dal Carpani componendo un sonetto, ma la grande venerazione per il musicista austriaco gli fece dare alle stampe, a Milano, nel 1812, Le Haydine, ossia lettere sulla vita e le opere di Giuseppe Haydn. Il libro è composto da diciassette lettere, in calce, “ Catalogo delle opere di Giuseppe Haydn “ seguito dal foglio di Errori Correzioni. Nel 1824 scrisse un’ opera simile, dedicata a Gioachino Rossini, intitolata Le Rossiniane, ossia lettere musico-teatrali.



( Prima edizione Musica ) Giuseppe Carpani LE HAYDINE OVVERO LETTERE SU LA VITA E LE OPERE DEL CELEBRE MAESTRO GIUSEPPE HAYDN Dedicate al R. Conservatorio di musica di Milano Milano Da Candido Buccinelli Stampatore Cartaro 1812 in 16° ( 19,3 x 12.3 cm ) ppgg VIII,302 Antiporta con ritratto in ovale di Joseph Haydn, protetto da velina 2 tavole con “ Contorni delle medaglie accennate nella lettera XV. Pag 250 “ Rilegatura coeva


Nel 1815, vide la stampa il libro intitolato “ Lettres écrites de Vienne en Autriche sur le célèbre compositeur J. Haydn, suivies d'une Vie et de considérations sur Métastase et l'état présent de la musique en France et en Italie “, l’autore era Louis-Alexandre-César Bombet, personaggio di fantasia che nascondeva il vero autore, Henri Beyle, in seguito, più conosciuto come Stendhal. Il libro, copiando la narrazione in prima persona e struttura epistolare, era un plagio sfacciato dalle "Haydine" di Giuseppe Carpani che ne fu giustamente infuriato.









IN ACCORDO CON LA LEGGE 22/04/1944 NUMERO 633, CONSOLIDATA NEL 2008, SULLA PROPRIETA’ INTELLETTUALE, L’INTERO CONTENUTO DI TESTI, IMMAGINI E SUONI PUBBLICATO IN http://maremagnumeu.blogspot.com/ E’ PROPRIETA’ PRIVATA, SALVO QUANDO DIVERSAMENTE SPECIFICATO. NE SONO STRETTAMENTE PROIBITI, LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, E QUALUNQUE ALTRO USO SENZA ESPLICITA AUTORIZZAZIONE. OGNI ABUSO SARA’ PERSEGUITO A NORMA DELLE LEGGI VIGENTI.

mercoledì 15 giugno 2011

PADRE GIROLAMO MARIA MORETTI "TRATTATO SCIENTIFICO DI PERIZIE GRAFICHE SU BASE GRAFOLOGICA", UNA RARA EDIZIONE ORIGINALE

Padre Moretti, dal 1940, visse nel convento di Mondolfo, nelle Marche. In questo tranquillo luogo si dedicò, quasi ininterrottamente, alle ricerche di grafologia, trovando l’applicazione, della scienza da lui concepita, in svariati settori. Questo utilizzo permette di ottenere, per ogni testo manoscritto, una rapida e affidabile diagnosi dello scrivente, fornendo svariate informazioni sull’autore, fra le quali: la misura dell’intelligenza, il temperamento, il carattere, le attitudini, le anomalie psichiche, le malattie organiche e molto altro.
Padre Girolamo Moretti fu autore di moltissimi libri e articoli di grafologia, fra i suoi scritti, molto rara come edizione e molto importante come contenuto è il “Trattato scientifico di perizie grafiche su base grafologica“. La prima edizione, con prefazione e introduzione di Alfredo Bertelè, è del 9 febbraio 1942, per le edizioni L'Albero, di Verona, pagine 268 con 170 figure.


Padre Girolamo Maria Moretti “Trattato scientifico di perizie grafiche su base grafologica“. L'edizione originale, molto rara e molto importante nel contenuto, con prefazione e introduzione di Alfredo Bertelè, è edita il 9 febbraio 1942, per le edizioni L'Albero, di Verona, pagine 268 con 170 figure




Il contenuto dei capitoli, ognuno suddiviso in più sottopunti:

Capitolo 1. La personalità della scrittura
Capitolo 2. La indispensabilità della Grafologia
Capitolo 3. Che cosa il perito deve conoscere della Grafologia
Capitolo 4. I segni grafici – principali sottocapitoli: 4.1 - segni sostanziali (curva, angoli A, largo di lettere ecc... totale 21 segni, 4.2 - segni accidentali modificanti (apertura a capo delle o e delle a ecc... totale 10 segni, 4.3 - segni accidentali semplici (solenne, allungata ecc... totale 9 segni.
Capitolo 5. I segni grafologici applicati
Capitolo 6. La non identità
Capitolo 7. L'identità
Capitolo 8. Contraffazione grafica a mano libera e a ricalco
Capitolo 9. Lettere anonime
Capitolo 10. Conclusione


Nel 1958, a Pesaro, Padre Moretti fondò “La Psicografica” e lo “Studio grafologico Frà Girolamo”.



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martedì 7 giugno 2011

PADRE GIROLAMO MARIA MORETTI IL FONDATORE DELLA GRAFOLOGIA ITALIANA

Padre Girolamo Maria Moretti, frate francescano, da autodidatta, diventa un importante figura nell’ambito degli studi di grafologia e il fondatore della grafologia italiana. Nasce a Recanati nel 1879 e muore ad Ancona nel 1963. Il suo interesse e la sua attrazione per la grafologia iniziano, casualmente, nel 1905, e, da allora, a questo studio, si dedicò per tutta la vita. E’ suo il primo libro, in italiano, sull’argomento, edito nel 1914, si intitola “Manuale di grafologia”. Dato alle stampe usando lo pseudonimo di Umberto Koch. Il quelle pagine definisce la grafologia come lo "Studio scientifico che da la figura grafica di uno scritto rivela le tendenze dello scrittore sortite da natura". Questo primo volume fu l’avvio di un percorso che lo avrebbe portato ad elaborare un metodo, con solide basi scientifiche, che prenderà forma nello scritto intitolato “Psicologia della Scrittura, Metodo scientifico infallibile della grafologia”, edito a Bologna, da Licino Cappelli, nel 1924. Quest’ultimo volume è considerato la terza edizione ampliata del libro edito nel 1914, fra i due volumi, nel 1920, per i tipi dell’editore bolognese Nicola Zanichelli, fu stampato il “ Trattato scientifico di grafologia “considerato la seconda edizione ampliata del libro edito nel 1914.

“Chi lo avrebbe mai pensato”, è l’autobiografia di Padre Girolamo Moretti. Edita nel 1977, è una raccolta di pensieri e ricordi, scritti con spontaneità. Proprio dalle righe tratte da questo libro troviamo una valida spiegazione alle capacità del Moretti.

Nel mio caso, non si tratta di sensibilità, ma solamente intuito. Lo prova anche il fatto di essere riuscito a formulare un metodo ed a comunicarlo ad altri, i quali, applicandolo, qualora abbiano la necessaria attitudine e l’adeguata competenza, ottengono risultati analoghi ai miei. Inoltre, si sappia, sempre che alle intuizioni ho fatto sempre seguire un prolungato lavoro di verifica e di sperimentazione “.

Padre Girolamo Maria Moretti “Manuale di grafologia”. Dato alle stampe usando lo pseudonimo di Umberto Koch- ACCEDI ALLA SCHEDA BIBLIOGRAFICA COMPLETA




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sabato 4 giugno 2011

PIETRO MICCA ED IL PIEMONTE DE’ SUOI TEMPI - LE STREGHE DI VALTELLINA E LA SANTA INQUISIZIONE

L’assedio di Torino del 1706 trova nella morte del militare sabaudo Pietro Micca un episodio saliente. L' avvenimento, per tutto il XIX secolo, diventò soggetto di molteplici quadri, romanzi, canzoni e rappresentazioni teatrali e trovò, nella celebrazione delle onoranze del 1906, il suo apice .

Pietro Micca nasce a Sagliano Micca il 6 marzo 1677 e morì, a Torino, nella notte tra il 29 e 30 agosto facendo esplodere una galleria, al fine di impedire ai soldati francesi di introdursi nella Cittadella. Questo suo gesto passò sotto silenzio presso i contemporanei per trasformarsi nell’Ottocento in simbolo di “amor patrio”.


Pietro Micca. L’incisione riproduce il quadro realizzato nel 1858, conservato presso la GAM di Torino. E' una delle stampe originali introdotte nel libro di Federico Odorici nel saggio intitolato PIETRO MICCA ED IL PIEMONTE DE’ SUOI TEMPI edito a Milano da Ripamonti Carpano nel 1861



Rilegatura della Strenna per il Capo d’anno 1861 intitolata SIMBOLO D'AMICIZIA. DONO PEL CAPO D'ANNO Milano Venezia e Verona Regio Stabilimento Nazionale Paolo Ripamonti Carcano 1861 



( Edizione originale Storia locale Piemonte Torino Pietro Micca Assedio di Torino + Storia locale Lombardia Valtellina Processi alle Streghe Inquisizione Stregoneria Strenna per il Capo d’anno 1861 La strenna non compare nel repertorio aa.vv. Strenne dell'800 a Milano Libri Scheiwiller 1986 ) SIMBOLO D'AMICIZIA. DONO PEL CAPO D'ANNO Milano Venezia e Verona Regio Stabilimento Nazionale Paolo Ripamonti Carcano 1861 in 16° ( 17,8 x 12,3 cm ) ppgg 4nn,158 4 tavole incise, una posta all’antiporta intitolata MONUMENTO A PIETRO MICCA ESISTENTE NELL’ARSENALE DI TORINO seguono MONUMENTO DI CARLO EMANUELE II° + VITTORIO AMEDEO DI SAVOIA IN ABITO DI GRAN MASTRO DELL’ORDINE DELL’ANNUNZIATA + PIETRO MICCA Frontespizio inciso Rilegatura romantica Ai piatti e al dorso carta con decorazioni a fiori in rilievo e fregi oro Tagli oro






Frontespizio e antiporta della Strenna per il Capo d’anno 1861 intitolata
SIMBOLO D'AMICIZIA. DONO PEL CAPO D'ANNO Milano Venezia e Verona Regio Stabilimento Nazionale Paolo Ripamonti Carcano 1861 



Contiene due scritti di Federico Odorici, storico, nasce a Roè Volciano in provincia di Brescia il 27 agosto 1807 e muore a Brescia il 12 settembre 1884. Deputato nel Regno d'Italia e bibliotecario della Biblioteca Palatina di Parma dal 1862 al 1876.

Il primo scritto è intitolato “ PIETRO MICCA ED IL PIEMONTE DE’ SUOI TEMPI Diviso cinque in capitoli: 1° Tenerezze di Francia pei piccolo Piemonte sino ai tempi di Filiberto 2° La Francia e Carlo Emanuele III° Un avviso del popolo ad Amedeo 4° L’assedio di Torino 5° Pietro Micca Segue Documenti

Il secondo scritto è intitolato “ LE STREGHE DI VALTELLINA E LA SANTA INQUISIZIONE “ Con documenti inediti del secolo XVI Documenti raccolti ed illustrati Elenco dei documenti SENTENZA MOTIVITA DEL S. UFFICIO CONTRO BARTOLOMEO SCARPATEGIO DA SONDRIO ACCUSATO DI STREGONERIA 28 SETTEMBRE 1523 – ALTRA SENTENZA DI FRATE MODESTO INQUISITORE CONTRO DUE DONNE VALTELLINESI CONDANNATE COME MALIARDE 9 AGOSTO 1523 – DEI ROGITI DEL GIA’ NOTAIO NICOLA QUONDAM GIACOMO BONINI DI SACCO LEGGESI IN SEGUENTE ATTO – DEI ROGITI DEL GIA’ NOTAIO RIDOLFI PIETRO QUONDAM GIOVANNI DI TIRANO AVVI L’ATTO SEGUENTE segue NOTA AI DOCUMENTI III E IV + 1485 COPIA CERTARUN LITTERARUM DUCALIUM PRO EXECUTIONE SENTENTIARUM CONTRA NONNULLAS MULIERES HERETICAS + DELLE STREGHE DI VALTELLNA E DEGLI ATTI GIA’ RECATI DEL SANTO UFFIZIO.


Frontespizio del secondo scritto di Federico Odorici intitolato
LE STREGHE DI VALTELLINA E LA SANTA INQUISIZIONE





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mercoledì 1 giugno 2011

L’ASSEDIO DELLA CITTA’ DI TORINO DEL 1706


Questo episodio storico, vissuto dalla città di Torino e dai torinesi, è da inquadrarsi nell’ambito degli eventi causati dalla “guerra di successione spagnola”. Conflitto che si protrasse per più di dieci anni e che si concluse con i Trattati di Utrecht del 1713 e Rastadt del 1714. La lotta vedeva l’alleanza fra Spagna e Francia. Lo stato sabaudo confinava con la Francia e con il milanese, allora sotto il dominio spagnolo, in questa logica, la collocazione geografica del Ducato di Savoia era un ostacolo nel collegamento fra i due alleati, che pensarono di risolvere il problema tentandone l’annessione.

Il 12 maggio del 1706, la città di Torino fu assediata dai soldati francesi e spagnoli. L’assedio vide i Francesi sferrare frequenti assalti alle fortificazioni, sempre respinti, tanto da essere costretti a scavare gallerie sotterranee per cercare di entrare nella città sabauda, proprio in uno di questi cunicoli si svolse il famoso episodio che vide come protagonista Pietro Micca.

Le milizie a difesa della capitale sabauda, minori per numero, riuscirono a costringere i nemici ad una precipitosa ritirata che avvenne, il 7 settembre, a seguito della vittoriosa battaglia condotta dal principe Eugenio e dal duca Vittorio Amedeo II.

Cronisti di questo episodio furono il conte Giuseppe Maria Solaro della Margarita, comandante dell’Artiglieria sabauda, autore del “Journal historique du siège de la ville et de la citadelle de Turin. L’année 1706” Avec le veritable plan, edito a Amsterdam, dal libraio Pierre Mortier nel 1708, in 4°, pagine 2, 165, 3, e un sacerdote, originario di Favria Canavese, don Francesco Antonio Tarizzo, autore del “Ragguaglio istorico dell’assedio, difesa, e liberazione della città di Torino”, edito in Torino, dallo stampatore Gio. Battista Zappata, nel 1707, in vendita presso nella bottega del libraro Marone, in 4°, pagine 8, 103, 1 e arricchito da 2 tavole e una carta geografica.

Figura di spicco per l’esito vittorioso della battaglia fu Eugenio di Savoia –Soissons, più noto come Principe Eugenio, principe di Savoia - Carignano e conte di Soissons. Da giovanissimo al servizio degli Asburgo, in questo momento alleati con i piemontesi. La sua strategia permise la vittoria sulle truppe francesi, comandate da duca La Feuillade, e la liberazione della città di Torino dall’assedio, di fatto eliminando l’esercito francese dall'Italia.

Uno dei testi che illustrano l’operato del Principe Eugenio durante l’assedio di Torino del 1706 fu scritto da Pietro Savi, della Compagnia di Gesù, autore del “Fatti d’arme di Eugenio in Italia” stampato a Torino, A spese di Giovanni Martin mercante libraio, nel 1767, in 16° ( 16,5 x 9,5 cm ), pagine 195, frontespio figurato, 3 finalini figurati xiligrafici.



Pietro Savi “Fatti d’arme di Eugenio in Italia” stampato a Torino, nel 1767 in 16° pagine 195 Pieno marocchino coevo




Altri libri di Storia Locale del Piemonte in vendita su www.maremagnum.eu







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